MINI-CONSULENZE

lunedì 29 luglio 2019

COSA C'È DI MALE NELLE LACRIME?


Cosa c'é di male nelle lacrime?
Cosa c'é di male nella sofferenza?
Cosa c'é di male nel dolore?
Cosa c'é di male nella sconfitta?
Cosa c'é di male nella rabbia, nella fragilità e nella vulnerabilità?
Nulla, non c'é nulla di male in realtà, fa solo male, ma non c'é nulla di male.
E noi respingiamo tutto questo con forza perché nessuno ci ha mai permesso di essere umani, nessuno ci ha mai permesso di essere veri.
Proprio perché anche a loro non è mai stato permesso pertanto vedere la propria proiezione in un figlio ed una figlia ha riportato a galla anche le emozioni di una sconfitta che nessuno riesce a vedere.
Ma quale sconfitta?
La sconfitta di essere semplicemente umani?
Fragili, vulnerabili, arrabbiati?
Non c'é nessuna sconfitta in tutto questo!
Come non c'é nessuna sconfitta alla resa che tutto questo permette!
Anzi, in questo caso la resa diventa Vittoria!
Perché ci vuole coraggio ad essere veri!
Ci vuole coraggio a sfidare la credenza che in questa verità non possiamo venir amati ma solo esclusi
Ci vuole coraggio, molto molto coraggio, perché l'esilio di un tempo equivaleva alla morte.
Eppure siamo qua!
Siamo tutti qua!
E navighiamo tutti nella stessa barca.
Seppure in mari diversi, navighiamo tutti nello stesso oceano.
Allora una cosa che possiamo fare per aiutarci è di accogliere le nostre ad altrui rabbie.
Non quella sfogata che deve per forza ferire, ma quella repressa implosa, quella che non ha bisogno di cercare una vittima.
Dobbiamo imparare ad accogliere nostre ed altrui lacrime.
La nostra ed altrui sofferenza, ma senza dive tare i salvatori!
Dobbiamo accogliere ciò che rinneghiamo senza giudizio e senza condanna. 
Perché condannando l'altro condanniamo solo noi stessi.
Chiunque abbia mai commesso un crimine non è mai stato visto ed accettato per quello che era, è stato probabilmente isolato e lasciato da solo, arrivando a costruire una storia tragica perché probabilmente da una storia tragica arriva. Una storia che ha sapore di abbandono, di non amore, di rabbie non vissute, ma solo sfogate, una storia di profonda solitudine ed isolamento.
E la solitudine per noi che siamo nati per stare INSIEME è come la morte.
Accettarci nella nostra umanità
Accettare l'altro nella sua umanità
Abbandonare la lotta e lasciar cadere il giudizio
E' la via che poco alla volta permetterà anche a te di essere così come sei: vero e finalmente libero, e così non ci saranno più solo tanti mari di lacrime, ma un unico oceano di amore ed accettazione.
Siamo di nuovo tutti insieme, e stiamo tornado a casa

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